Oggi
è il primo di dicembre, il primo giorno del calendario dell’Avvento. Quando ero
piccola non esistevano quei bellissimi quadri a cassettini, da aprire giorno
dopo giorno fino al 24 dicembre, scoprendo cioccolatini, caramelle, giargiattole o
figurine. Li ho scoperti con i miei figli, giocando con le loro facciotte
sorprese al mattino, e con un conto alla rovescia pieno di attese.
Adesso
i nostri figli sono grandi, ma io ho deciso di scrivere questo calendario dell’Avvento
per me stessa e per tutti coloro che sentono, come me, il desiderio di scoprire
qualcosa di nuovo ogni giorno.
Non
è una novità, sono anni che importuno i miei amici mandando loro una mail al
giorno dal 1° al 24 dicembre, raccontando qualcosa, inviando scene di film,
poesie, brani di canzoni o fotografie. Perché lo faccio? Ha senso in un periodo
così complesso come questo che stiamo vivendo?
Da
un lato il Politically correct ci obbliga a dire sempre bene di tutti, anche di
coloro che non stimiamo; ci obbliga ad addolcire le parole per non sembrare
arroganti. D’altro canto le dispute politiche e televisive ci hanno assuefatto
ad una violenza verbale e sonora utile soltanto per far risaltare la voce più
forte e stridula, non le idee migliori.
Allora
ho deciso: la risposta è sì, ha senso scrivere un calendario dell’Avvento,
soprattutto in un periodo come questo, in cui il confronto è inevitabile e
auspicabile.
Mettere
on-line i miei brevi scritti in ogni giorno di dicembre, non significa mostrare
di appartenere ad una fazione, ad una corrente, ad un gruppo politico.
Significa, per me, cercare di trasmettere sensazioni, emozioni, di chiedervi
uno spunto per riflettere.
Sono
certa che insieme riusciremo a darci serenità.
Adoro il tuo calendario dell'avvento. Adesso posso iniziare questo periodo nella giusta atmosfera. Grazie.
RispondiEliminaAnne-Mette