giovedì 6 dicembre 2012

Claudio Rolando, Serge il sorcio, NEOS


Siamo a Parigi, la Parigi in fermento e piena di energia del 1957. La guerra è lontana ormai, ma altri sconvolgimenti stanno cambiando la storia: l’Algeria è in rivolta, e i francesi sono divisi su quanto dovrebbe fare la madre patria; la Francia sta siglando, con le altre nazioni europee, il patto per la creazione della CEE. Eppure tutto ciò scivola accanto a Leo Delfos, senza sfiorarlo. Lui, giovane cuoco già deluso dalla vita, si lascia trasportare dalla corrente, passando accanto ai grandi avvenimenti della storia senza lasciarsi coinvolgere: da quando sua moglie lo ha lasciato, sei mesi prima, sembra aver perso la voglia di vivere. Come un personaggio di Camus, esiste semplicemente, trascinando i suoi giorni tutti uguali, incapace di trovare un motivo per essere felice.
Finché una sera, lasciato lo squallido locale della banlieue dove ha finito il turno di lavoro, vede un topolino, un sorcio, zampettare sulla massicciata della fermata Porte Des Lilas del metrò. La sua apatia è scossa e la curiosità stuzzicata, soprattutto perché il piccolo animaletto sembra mosso da più di un semplice istinto: sembra che ogni suo movimento sia voluto, che tenti di comunicare con lui.
Leo, sera dopo sera, sente che la sua vita sta cambiando, che quel sorcio entrerà in qualche modo a farne parte. Decide di chiamarlo Serge e, per salvarlo dalla derattizzazione, lo porta a casa. Grazie a quel piccolo, incredibile  amico dal passato sconvolgente , ritrova il coraggio di vivere, di guardare di nuovo le donne, persino di cercare un altro locale più adatto alle sue capacità. Ma da quel momento la situazione sembra sfuggirgli di mano; il ritmo accelera e quello che all’inizio pareva un semplice gioco, si trasforma in un vero intrigo.
Ispirato ai grandi personaggi del noir francese, l’esordio narrativo di Claudio Rolando esce dai confini della Val Sangone e della divulgazione naturalistica, ed entra in un territorio affascinante: quello della vita parigina degli anni cinquanta, dei bistrot romantici, delle anonime eppure intime stazioni del metrò che popolano i mistery dei grandi autori.
Le straordinarie scoperte scientifiche dell’epoca suggeriscono all’autore un inverosimile esperimento di biologia in uno strano laboratorio. Gli ingredienti per una trama avvincente non mancano: donne affascinanti, uomini misteriosi, inseguimenti e quel pizzico di incredibile che può dare la visione di tutto ciò da parte di un minuscolo, simpaticissimo sorcio.
 
Pubblicato sulla rivista "In...libreria", dicembre 2012, ediz. Susalibri

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