domenica 16 dicembre 2012

Rosa Mogliasso alla Casa dei Libri


Alle 18 precise del 15 dicembre, Rosa Mogliasso fa il suo ingresso alla libreria La Casa dei Libri di Avigliana. Impermeabile nero, lunghi capelli ondulati, altezza decisamente notevole, il suo ingresso non può passare inosservato: tutte le teste si voltano verso di lei. Rosa sorride, stringe mani, si presenta a tutti con gentilezza e, con la consueta lentezza dei movimenti che fa di lei una signora, raggiunge la sedia preparata per la presentazione.
Gisella Viero, lettrice di grande abilità, sta per arrivare e Rosa comincia la sua presentazione: la voce è dolce, sonora, radiofonica, come l’ha definita la mia amica Chiara.
- In questo mio terzo romanzo ho voluto indagare sulla Torino degli anni di piombo, accostando alle vicende personali del commissario Barbara Gillo, e alla sua indagine per omicidio, fatti accaduti nel passato. Negli anni Settanta io ero una ragazzina – spiega la Mogliasso al pubblico attento, - ma ho fatto delle ricerche, interrogato persone e ho scoperto fatti agghiaccianti della vita di quei giorni, fatti che non si leggevano sui giornali perché coinvolgevano persone comuni e non uomini politici e grandi nomi del giornalismo. –
Una signora dal pubblico conferma: - Ero alla FIAT di Rivalta, giovane impiegata, e spesso mi sono trovata in mezzo a manifestazioni mio malgrado: per farci uscire dall’ufficio in fretta, ad esempio, lanciavano bulloni e cacciaviti contro le nostre finestre e spaccavano i vetri – attorno a lei si allarga un silenzio attonito. – Erano momenti bui, che adesso sono indescrivibili, incredibili. –
Gisella, per alleggerire il tono, legge un brano molto divertente del libro: la sua voce pacata è molto espressiva, le risate serpeggiano, trattenute, poi pian piano si fanno più forti, fino ad un vero scoppio di ilarità.
- Rispetto agli altri due romanzi (“L’assassino qualcosa lascia” e “L’amore si nutre d’amore”), questo indaga su un aspetto più serio della nostra storia; quindi ho voluto lasciare le parti più comiche ai capitoli più di contorno, meno direttamente rivolti alla trama. Mi piace descrivere un lato della Torino-bene, con le sue manie, le sue mode. –
La sorella di Barbara, ad esempio, che invita le amiche per la tombola di Natale e come primo premio mette in palio un vibratore; la vittima, riccona molto easy, che si fa dare del tu dai camerieri filippini; oppure il life-coach, splendido ragazzo pallido e nerovestito, ma, purtroppo per le protagoniste, assolutamente gay.
Anche questa volta Rosa Mogliasso azzecca i personaggi e trascina il lettore in un delitto complesso, i cui fili vengono tirati perfettamente.

  

1 commento:

  1. Si bella serata, sono felice di avere in "casa" spesso autori ed autrici che ci restano nel cuore non solo pero loro libri, ma anche per la loro simpatia e gentilezza, e sono altrettanto felice di avere voi attenti ed assidui lettori che mi fate l onore di frequentare lamia piccola libreria

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