Adesso,
però, è di nuovo con lui, e questa volta la donna che ha desiderato per tanti
anni, l’unica che poteva renderlo felice, entra definitivamente nella sua vita.
Il matrimonio, i tre figli, il lavoro da violoncellista alla Scala: Arno ha
tutto quello che desidera. Sara è una moglie premurosa, un’amante appassionata,
una madre sempre presente, anche per gli amici dei figli, per i loro compagni
di scuola.
Non
che la vita con Sara sia tutta una dolcezza: ha il suo carattere misterioso, i
suoi momenti di malumore; ma lui è un marito meraviglioso e la ama con tutto se
stesso. Sì, ogni tanto si chiude, diventa ostile, ma qual è la coppia senza
alti e bassi? E poi a lei piace scherzare anche in modo pesante, non sempre
divertente.
Come
in questi giorni, appena prima di Natale: cosa le sarà saltato in mente? Arno non
può accettare che lei si allontani, e da chi, poi? Dal suo amore? Dai figli che
adora?
Deve
ricondurla a casa, riportarla alla sua vita, ai suoi figli, ma non sa da dove
cominciare.
I
genitori di Sara non le sono mai stati accanto, neppure nella sua adolescenza,
non possono essere d’aiuto adesso. Eppure lui sente che qualcosa stride: i suoi
stessi bizzarri genitori, il suo adorato amico Massimo sembrano reticenti, come
se non volessero ammettere qualcosa.
Arno
deve seguire le tracce lasciate per lui, anche involontariamente; deve trovare
il coraggio di guardarsi indietro, di scoprire dentro di sé anche qualcosa che
non vorrebbe vedere.
Daria
Bignardi disegna una saga familiare al presente, seguendo una linea orizzontale
che taglia il tempo; ogni personaggio,
ogni incontro è come una tappa, anche geografica. Milano, i paesi della
Toscana, i paesaggi della Sardegna e dell’Isola di Amrum, nel Mare del Nord, sono
un controcanto per gli stati d’animo che il protagonista affronta nel suo
viaggio interiore verso la consapevolezza. Che talvolta è sinonimo di felicità.
Pubblicato sulla rivista "In...libreria", dicembre 2012, ediz. Susalibri
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