giovedì 29 novembre 2012

Garth Stein, Cose da grandi, PIEMME


La vita di Evan è basata su pochi punti fermi: la chitarra, il suo gruppo rock, qualche amico e nessuna relazione sentimentale. Ad alterare questa linearità, questa monotonia costruita con tanta costanza, ci sono elementi di forte disturbo: in primo luogo l’epilessia, la malattia vergognosa che i suoi genitori perfetti, rispettati ed ammirati in tutta Seattle, gli hanno insegnato a nascondere. Poi il meraviglioso fratello, con la sua bella famiglia, il suo stimabile lavoro, la bella casa.
Evan cerca di ignorare questi intoppi, di vivere alla giornata, attaccandosi alle gioie del momento: i concerti, le prove in sala di registrazione, qualche cibo esotico. Meglio non imporsi troppe regole, lasciare che la vita scorra, libera da progetti e pianificazioni.
Peccato che la vita non sia della stessa idea e che, in un torrido giorno d’estate, Evan debba assistere al funerale di Tracy, la madre di suo figlio Dean. Non lo vede da quattordici anni, da quando era un urlante neonato nella nursery dell’ospedale. Poi Tracy è sparita, semplicemente, lasciando una casa deserta e vuota e lui non ha più avuto sue notizie fino ad oggi, quando riceve una telefonata: un camion l’ha travolta e uccisa.  
Ora suo figlio è lì con lui, gli stringe la mano e non lo respinge; Evan vuole conoscerlo, passare un po’ di tempo con quel ragazzo sconosciuto. Non troppo, qualche giorno a girovagare per centri commerciali e luna park, ad ascoltare concerti e suonare nella casa di registrazione del suo gruppo. A fare le stesse cose di sempre, insomma, come due amici che vogliono divertirsi. Del resto lui non è in grado di badare ad un figlio, a malapena riesce ad essere autosufficiente, a non ammazzarsi in auto in preda alle convulsioni. Non è questo che gli ripete sempre sua madre, offrendogli un aiuto che Evan non desidera? Non è questo che gli ha insegnato Tracy allevandosi da sola il bambino?
Come può pensare di fare il padre quando è ancora un bambino egli stesso, che si autocommisera ripensando in continuazione alle sue sventure passate e si crogiola nel rancore? Anche Mica, la meravigliosa ragazza che sembra attratta da lui, ha tutta l’autorevolezza di una madre e Evan vede in lei la possibilità di un futuro, quindi un ennesimo intoppo.
“Cose da grandi” è un romanzo scorrevole, che analizza con semplicità un rapporto tra uomini che, al contrario di quanto afferma l’autore, non sono “geneticamente progettati per non parlare di poesia” e di sentimenti.

 

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