domenica 25 novembre 2012

Claudio Rolando

Prima serata di presentazione del libro "Serge il sorcio", 23/11/2012

Alle nove di sera di venerdì 23 novembre, le sedie sono tutte occupate, nella sala della biblioteca di Giaveno, e, man mano che l’ora d’inizio si avvicina, altre devono essere aggiunte nel corridoio di passaggio e, comunque, qualcuno alla fine rimarrà in piedi.
Questo è l’effetto che fa il nome di Claudio Rolando nell’ambiente culturale della città.
Ex direttore del Parco dei Laghi di Avigliana, insegnante, biologo e scrittore, la sua presenza attira molti affezionati lettori, e il suo nome nel cartellone di una serata è garanzia di tutto-esaurito.
Dopo molti saggi naturalistici e libri fotografici, la vena di Rolando, ha deviato verso la produzione narrativa: all’inizio racconti a sfondo storico o comunque locale; poi, con “L’altra parte del mondo” ha affrontato un tema autobiografico, narrando di un viaggio compiuto in Australia con la figlia adolescente. Ma è con questa sua ultima opera, “Serge il sorcio” (NEOS edizioni) , che Rolando apre le porte al romanzo.
- Avevo in mente la trama fin da quando mi sono trovato in una stazione del metrò di Parigi ad osservare le evoluzioni di un topolino nella massicciata dei binari - spiega l’autore al suo pubblico. Una semplice idea, pian piano cresciuta durante i suoi momenti prediletti di flaneur per le vie di Parigi.
- Come se fosse un segno, un giorno ho visto un altro topolino sotto il piancito del dehors di un bistrot: doveva essere lui il mio protagonista. E dire che io detesto i topi! - e il pubblico attento ride.
- Certo, si ride anche in questo romanzo – spiega Silvia Ramasso, responsabile della NEOS edizioni, - e si viene catturati dalla trama, che ha del noir, del poliziesco, ma senza violenza. C’è fin troppa violenza in questo mondo, non credete? –
Ma anche angoscia, apatia, e il protagonista “umano” del libro, Leo Delfos, ne è vittima. Trascina le sue giornate senza sentimenti, finché non incontra un nuovo amico.
- Molti animali sono in grado di comunicare con gli umani – dice il nostro autore, qui con  la voce del naturalista. – Riescono a capire parole e stati d’animo; io ho spinto un po’ avanti questo tipo di comunicazione, sfruttando il clima positivista degli anni in cui è ambientato il romanzo. Nel 1957 c’era infatti una grande fiducia nella scienza, che stava dando enormi risultati, e si pensava che il progresso non potesse mai aver fine. –
Un progresso legato inevitabilmente , nel nostro immaginario di lettori, alla guerra fredda e allo spionaggio: ingredienti accattivanti e appetitosi.
- La scrittura, però, non è divertimento, o almeno non solo. Ogni giorno bisogna scrivere e riscrivere e, alla fine, rileggere le bozze e cambiare, aggiungere, sfrondare – Claudio Rolando toglie l’alone romantico all’immagine dello scrittore. – Ci sono giorni in cui non c’è modo di trovare una frase, anche stando al computer per ore; poi arriva un’idea, ma bisogna dominarla, costringerla ad adattarsi alla pagina. E’ un grosso impegno, sebbene affascinante. –
Il pubblico applaude e si avvicina, con il libro in mano: è il momento più bello di una presentazione, l’incontro a tu per tu con lo scrittore, le parole che lui metterà nella prima pagina della nostra copia, facendone un pezzo unico, da conservare con affetto.

 

 

 

 

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