sabato 14 luglio 2012

Anne Tyler, Guida rapida agli addii, Guanda

Ogni singola vita può essere raccontata come un romanzo; ma quando si tratta della vita semplice di un uomo normale, che nelle sue peculiarità non ha nulla di emozionante ed originale, solo un grande scrittore riesce a trasformare la quotidianità in narrazione.
Aaron è impiegato nella casa editrice di famiglia, una azienda che si occupa di pubblicazioni a pagamento e di manuali di facile vendita. Ha un leggero handicap di cui non sembra preoccuparsi, salvo poi irritarsi quando qualcuno glielo fa notare; una sorella protettiva che lavora con lui, di cui però teme da sempre il giudizio;  una bella casa e una moglie. Ma questo solamente ad un primo, superficiale sguardo.
A trentacinque anni resta vedovo, a causa di un incidente banale ed evitabile. La sua vita, al contrario di quello che potrebbe accadere, non viene sconvolta, ma, giorno dopo giorno, subisce mutamenti appena percettibili, eppure radicali. Lasciandosi trascinare dal destino, senza opporre una troppo vigorosa resistenza, Aaron si trasferisce da sua sorella e inizia suo malgrado la ristrutturazione della casa. Dopo un periodo di solitudine, ricomincia a frequentare gli amici e i parenti, non più, come in precedenza, in modo passivo, ma scegliendo il modo e il momento.
In questo percorso, ad un tratto, compare la figura di Dorothy: non un ricordo sfumato, ma una vera persona, che gli appare al fianco nei luoghi più improbabili. Poche frasi pronunciate dalle sue labbra saranno il punto d’avvio per una riflessione sempre più cosciente di quel che era il loro matrimonio, fino a condurre il protagonista ad una consapevolezza mai conosciuta.

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