Oggi ho un anno
in più, ma cosa significa? Ho un anno in più di quando? Di 365 giorni fa. E
allora non potrei dire forse che ho 365 giorni in più, o 12 mesi o 52 settimane
in più o, peggio ancora, 31536000 secondi in più?
Ci sono stati
momenti, in questo mio quarantanovesimo anno, in cui mi sentivo euforica ed
entusiasta come una ragazzina, altri in cui il peso degli anni si triplicava
sulle mie spalle. Troppo facile dedurne che l’età non conta: eccome se conta. Ma
l’età va misurata in modo relativistico.
La domanda dunque
è questa: quando è stato, o quando sarà il mio quarantanovesimo compleanno?
Se vado indietro
nel tempo, so che ci sono tantissimi giorni in cui avrei potuto festeggiare
negli ultimi dodici mesi: quando mio padre è uscito dall’ospedale la prima
volta, o quando, dopo il secondo ricovero, è di nuovo tornato a casa e ha
ricominciato a vivere e a mangiare con la sua solita energia. O forse avrei
potuto festeggiare il mio compleanno il primo giorno in cui siamo entrati
ufficialmente nella nostra nuova casa di montagna.
Certamente lo
festeggerò questa sera, insieme a lui, il mio papà, che ne compie ottantaquattro.
Magari lo
festeggerò ancora tra qualche giorno o qualche settimana, quando un evento
formidabile o minuscolo mi riempirà di gioia.
Comunque sappiatelo:
d’ora in avanti il mio compleanno lo festeggerò ogni volta che mi pare,
esattamente come fa il Cappellaio Matto.
Auguri a tutti
quelli che oggi non compiono un bel niente.
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