Siamo in un
paese della Valle di Susa, nei giorni frenetici che precedono il Natale. Un
uomo cammina su un marciapiede della sua cittadina, d’un tratto abbassa lo
sguardo e vede un portafoglio; si china, lo raccoglie e lo apre.
A quel punto, se il portafoglio contiene del denaro, la tentazione di intascarlo sarà
inversamente proporzionale all’onestà del soggetto. Se poi il contenuto del
medesimo portafoglio elenca anche due bancomat e il foglietto con il codice
segreto, ben scritto in modo da non correre il rischio di dimenticarlo, la
tentazione sarà formidabile.
Ebbene, è
proprio questo che è capitato a Lorenzo Moncalvo, che però non è un uomo
pensieroso dallo sguardo basso, bensì un bimbo di otto anni che giovedì
mattina, per mano a sua mamma, Laura Trivero, ha trovato sul marciapiede del
centro di Buttigliera un portafoglio con le caratteristiche di quello della
nostra scenetta.
- Come
facciamo a restituirlo? – ha chiesto alla mamma, che ha subito capito il valore
morale di quel gesto importante.
- Lo portiamo
ai Carabinieri, così lo potranno ridare al proprietario – ha risposto
soddisfatta. Poi, ripensandoci, ha creduto più urgente andare in banca, a
bloccare il bancomat per evitare possibili complicazioni per il titolare.
- Non possiamo
– le ha detto l’impiegato, - dobbiamo aspettare l’ordine del proprietario. -
Scuotendo la
testa per l’assurdità della risposta, la signora è andata dai Carabinieri di
Avigliana, dove uno stupito maresciallo ha subito iniziato le pratiche per
rintracciare il proprietario, ma poi ha pensato che valesse la pena di spendere
un po’ del suo tempo per complimentarsi con il pargolo:
- Bravo, sei
stato un esempio per molte persone – gli ha detto stringendogli la mano. –
Spero che la tua storia verrà pubblicata sul giornale. –
E così è stato.
Pubblicato sulla Valsusa del 12 dicembre.
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