venerdì 3 gennaio 2014

Francesco Recami, Il ragazzo che leggeva Maigret, Sellerio

Ho letto fuori tempo massimo questo splendido romanzo di Recami, pubblicato nel 2009, ma, avvalendomi della mai abbastanza lodata regola del “meglio tardi che mai”, ho deciso di pubblicarne la recensione e di consigliare vivamente la lettura di questo libro, veloce e decisamente piacevole.
Il protagonista è Giulio, un ragazzino di tredici anni, grande lettore e appassionato di gialli, specialmente quelli del grande Simenon, che conserva in una stanza accogliente, riscaldata a legna e appunto ricolma di libri. Questo amore per il giallista belga è valso al ragazzino il soprannome di “Maigret” e la nomea di essere un po’ strano, curioso, e di vedere delitti e misteri in ogni angolo del suo paese di campagna.
Ma qual è stata la mia sorpresa quando, dopo aver immaginato il piccolo Giulio come un fragile, pallido e occhialuto divoratore di romanzi, chino e leggermente ingobbito sulle pagine, ho scoperto che si trattava di “un tipo grosso e robusto” con “due spalle larghe”, che insieme ai libri divorava, questa volta letteralmente, tutto il cibo prelibato che sua madre cucinava ogni giorno: lasagne, fagiani, lepri, panini di salamino tartufato e involtini di quaglia, tanto per fare un esempio!
La vicenda ha inizio con Giulio, anzi Maigret, alla fermata dell’autobus, intirizzito per il freddo e l’umidità della nebbia che sale dal canale. Sta aspettando tutto solo la corriera che lo porterà a scuola, quando una sagoma confusa appare di fronte a lui: un uomo, o forse due. Poi un tonfo, una folata di vento che spazza la cortina di nebbia e le sagome sono svanite. Ma ci saranno state veramente?
Maigret decide di indagare da solo, perché nessun adulto gli crederà mai. E da quel momento, come nei migliori romanzi della nostra tradizione europea, i personaggi entrano in scena uno alla volta, complicando una situazione che all'inizio può sembrare semplice, quasi banale, e accelerando il ritmo dell’azione, che coinvolge, anzi travolge, il lettore catturandolo fino all'ultima pagina.



Nessun commento:

Posta un commento

Cerca nel blog