Quando
il signor Azalea varca la soglia dell’agenzia immobiliare di piazza Cavour, con
il suo completo turchese e il farfallino rosso papavero, il Gufo, titolare
della medesima agenzia, annusa subito profumo di soldi. Lo fa accomodare e resta in educata e
curiosa attesa, mentre l’azzimato damerino espone la sua richiesta. Il suo volto allenato riesce a
non far trasparire il benché minimo stupore, sebbene per un istante abbia
vacillato, nonostante la sua gigantesca esperienza in fatto di stranezze. Una
casa in cui sia stato commesso un omicidio efferato, ancor meglio se multiplo,
ecco il desiderio del signor Azalea; se poi il sangue che ha imbrattato muri e
pavimenti fosse ancora fresco, si potrebbe persino alzare la già generosissima
offerta.
Anna,
la decisa segretaria, e Vienna, collaboratore discreto e delicato, ascoltano la
richiesta strampalata augurandosi che, per una volta, il Gufo non si scagli a
corpo morto in un’impresa assurda, trascinandoli con il suo serafico entusiasmo
in una situazione complessa.
Speranza
vana, nel giro di pochi giorni si ritroveranno invischiati in un delitto tanto
efferato quanto originale, con la polizia che ronza in continuazione come uno
sciame di mosche attorno all’agenzia e una presenza misteriosa quanto allarmante
che sembra non mollarli un momento.
La
Torino magica e demoniaca dà lo spunto all’umorismo di Massimo Tallone, che
costruisce il suo nuovo giallo tra riti crudeli, riflessioni filosofiche e
momenti di una comicità così trascinante da farci precipitare alla fine del romanzo, dove, una
volta arrivati, non possiamo che rimpiangere di aver già finito.
Massimo Tallone
è stato con noi alla
Casa dei libri di Rivalta
sabato 12 ottobre
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