“Al
giorno d’oggi, anche chi si iscrive alle facoltà umanistiche ha progetti da
ingegnere”.
A pensarla così è il narratore di Coordinate d’oriente, docente
universitario disincantato che conosce le aspirazioni economiche e per niente
artistiche dei suoi studenti; per questo tenta di avvicinarli alla letteratura
conciliando racconto e marketing, biografia e imprenditorialità.
Così, quando dice ai suoi studenti:
«Armatevi di registratore e andate ad intervistare qualcuno che abbia
un’esperienza lavorativa interessante», sa che non deve aspettarsi nulla di
straordinario: una ricerca sociale, niente più. Eppure nel profondo spera che
essi diventino “portatori di storie”.
Alla fine del corso i ragazzi sfilano a
depositare le loro interviste sotto i suoi occhi distratti, in quella che gli
appare come un’unica massa omogenea. Invece, quando l’aula si è ormai svuotata,
sulla cattedra, tra i magri elaborati, è apparso uno spesso plico di fogli, in
cui si racconta la strana e coinvolgente esperienza di Pietro Fogliatti,
imprenditore illuminato.
Qui comincia la caccia al tesoro che il
narratore, alter ego di Perissinotto stesso, fa compiere al lettore. Tra salti
temporali rapidi, flashback e spostamenti di scena, entriamo nella vita del
protagonista, un uomo generoso, forse un sognatore, che con i suoi sogni
avrebbe potuto essere felice.
Ma forse la GS non è solo un sogno, è un
progetto: un auto elettrica, che raggiunge i 120 chilometri orari e che
possiede un’autonomia mai sperimentata in precedenza. Dopo un tentativo fallito
di proporla ad un’industria torinese, il progetto piace a due giovani rampanti
californiani e viene creata la Nazca China.
Pietro va a Shangai, senza rimpianti per
quel che lascia, forse senza nemmeno troppe aspettative, non fosse per la GS. La
metropoli delle contraddizioni, con le sue tradizioni radicate e le
futuristiche innovazioni tecnologiche, lo accoglie nel suo abbraccio di smog e
indifferenza, riservandosi però di sorprenderlo.
Perissinotto si incarica di raccontarci la
storia di Pietro Fogliatti assumendo il ruolo di narratore in prima persona, ma
coinvolgendoci nell’alternanza dei punti di vista. La singolare vicenda del
protagonista, raccolta come testimonianza dalla studentessa misteriosa, ci è
esposta dall’autore stesso, ma le tre voci si fondono in un amalgama avvolgente
e ricco.
Il nostro compito di lettore è raccogliere
gli indizi sparsi sul protagonista e sui tanti personaggi che lo affiancano, ricostruendo
una trama complessa, sbriciolata in episodi talvolta brevissimi, che pian piano
ci accompagnano nel fulcro della narrazione: i sottili e qualche volta
invisibili fenomeni sociali che lentamente ma con tenacia rischiano di cambiare
il mondo.
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