Questa
è la stagione che preferisco, o meglio, è l’attesa della stagione che
preferisco. Leopardi aveva compreso bene quanto sia piacevole pregustarsi la
festa, o la domenica, o una qualunque gioia. Il mio sabato dura tutto agosto.
Quando la temperatura raggiunge le sue vette più alte, quando l’erba brucia nei
prati, le zanzare la fanno da padrone nelle nostre serate, io aspetto. Come un
rospo accosciato guarda la mosca avvicinarsi, io osservo le ombre farsi oblique,
la sera accogliere aria più fresca, le prime piogge leggere bagnare la foglie
ancora verdi e splendenti. E pregusto.
Questa
mattina le finestre spalancate regalano basse nuvole bianche, che sembrano
sdraiarsi sulla cima del crinale di fronte. Il bosco dietro casa profuma di
funghi e i ricci sui castagni si gonfiano a vista d’occhio. Io, con addosso una
t-shirt, penso ai maglioni, al fuoco scoppiettante, alle lunghe camminate sotto
la pioggia che non inzuppa, ma gela. Preparando l’insalata per pranzo, penso
alle caldarroste cotte in cortile, alle polente, alla bagna caoda con gli amici.
Non
mi spingo oltre. Ci sarà tempo per pregustare la neve, il caminetto acceso con
gli addobbi natalizi, il freddo sul viso di una discesa sugli sci.
Un sabato
alla volta, signor Leopardi!