
E poi c’è Enrica Tesio, ed è lei il vero ingrediente segreto della ricetta. La
sua capacità di montare a neve i bianchi d’uovo, di dosare perfettamente lo
zucchero, perché non diventi tutto stucchevole o sciapo, a rendere la panna
soffice eppure compatta, guarnendo il tutto in maniera impeccabile e fantasiosa è da grande chef.
Così
Dora viene trasfigurata in un personaggio memorabile, che ha compreso come la
felicità sia una lunga e faticosa conquista, anche in amore, che richiede
impegno e una forte dose di tolleranza e di ottuso ottimismo, nonché la mai
abbastanza lodata qualità di saper ridere di se stessi.
Dora
è una mamma affettuosa, che si prepara alle richieste della psicologa
disegnando gli scarabocchi di suo figlio Pietro, con i piedi (a lui non piace
disegnare e non vorrai mica dirlo alla psicologa, tanto più che somiglia a
Renato Zero). È un’amante calda e disponibile. Fin troppo disponibile. Diciamo
che non si è privata di esperienze, tanto che nel suo presepe individuale non
manca nessun personaggio, neanche il Re Magio nero e il suonatore di cornamusa.
Finché
non ha incontrato Davide e il suo orologio biologico ha battuto due forti
rintocchi sonori: Pietro, di tre anni e Micol, di tredici mesi. Non fosse stato
per quel Natale, in cui, di ritorno dal cenone, si sono trovati la porta
aperta, i vestiti sul letto e niente di mancante, e la consapevolezza che la
loro storia era finita. Da quel giorno Dora si destreggia tra il lavoro in
ufficio, i confronti con le mamme favolose ai giardinetti e le situazioni
esilaranti che i suoi occhi catturano e il suo estro elabora.
Enrica
Tesio ci regala un romanzo che diverte, anzi fa sganasciare, nel corso della
lettura, ma appaga con le profonde riflessioni e i forti legami con la
letteratura. Le citazioni bizzarre da film e romanzi celebri, i giochi di
parole buffissimi ed elaborati, le vicende coinvolgenti dei protagonisti sono
solo una parte delle qualità di questo libro.
Per
conoscerle tutte è necessario leggerlo e regalarne una copia a chi sarà ben
felice di ripetere con noi le battute e sghignazzare delle situazioni
esilaranti che vi si trovano.